Lunghissimi: verosimilmente non avremo energia nucleare prima del 2020.
2. Abbattimento emissioni co2In realtà, solo le operazioni nel reattore sono "carbon free" ovvero senza emissioni di CO2. Tutte le altre operazioni della filiera del combustibile - estrazione dalle miniere, frantumazione e macinazione, fabbricazione del combustibile, arricchimento e gestione delle scorie - necessitano di parecchio combustibile fossile e quindi emettono CO2.
E' stato calcolato che il consumo di energia fossile per questi processi di fabbricazione è così grande che la quantità di CO2 emessa è comparabile con quella emessa da un equivalente ciclo combinato alimentato a gas naturale.
3. Indipendenza energetica
Non disponiamo, al contrario di Francia, Russia, Stati Uniti, di miniere di uranio. Quindi, chi lamenta la dipendenza energetica dal nucleare francese o dal gas russo, deve trovare altre soluzioni.
4. CostiNegli ultimi anni il prezzo dell'uranio è aumentato, passando dai 20 dollari per libbra nel 2000 a 120 dollari nel 2007, senza che ci sia stato alcun aumento della richiesta!
I cittadini francesi (che sfruttano l'energia nucleare) pagano la corrente elettrica grosso modo la metà di quanto la paghiamo noi, ma il prezzo della bolletta francese non comprende gli accantonamenti per il decommissioning delle centrali, non comprende i costi di smaltimento, stoccaggio e riprocessamento delle scorie radioattive e non comprende i costi per la sicurezza. Nel 2003, in Francia, a fronte di costi di costruzione più interessi passivi di 1.264 dollari/kW venivano accantonati 34 dollari/kW per il decommissioning, il cui costo è sconosciuto ma non dovrebbe essere molto distante dai costi inglesi, stimati in 360 dollari/kW, a fronte di un accantonamento di 28 dollari/kW.
In Italia, i rifiuti radioattivi sono ancora custoditi nelle centrali disattivate dopo il referendum, o in apposite piscine per essere raffreddati in continuazione.
I tempi di decadimento delle scorie, sono molto lunghi, circa centomila anni!!! Il materiale è guardato a vista da militari armati che da anni fanno la ronda 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno. Ma il costo dei militari e di tutta la logistica necessaria non viene calcolato nel prezzo.
Un astronauta americano, David Scott, propone di sparare le scorie verso il sole: dieci invii, al costo di cento milioni di dollari ognuno, speriamo senza incidenti...
5. Consumo di acqua potabile
In realtà, dalla reazione di fissione nucleare si ricava soltanto calore, che viene utilizzato per produrre vapore. Attraverso l'espansione di questo nelle turbine di un gruppo turbo-alternatore, si ottiene energia elettrica. Per evitare surriscaldamenti, si usano impianti di raffreddamento, come nelle automobili. Tutto questo, quindi, si basa sulla disponibilità di acqua dolce, senza la quale sarebbe impossibile attivare qualsiasi centrale nucleare a fissione.
Immaginiamo l'impatto ambientale in pianura padana, dove già oggi esiste il problema della risalita delle acque salate dal mare nel letto del fiume Po!
In Francia, circa il 40% di tutta l'acqua potabile disponibile, è oggi utilizzata nelle centrali nucleari. Jeremy Rifkin, guru dell'economia all'idrogeno, intervistato da repubblica il 7 giugno 2008, afferma:"Nell'estate del 2003, quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei danni collaterali che passarono sotto silenzio fu che scarseggiò l'acqua per raffreddare gli impianti. Come conseguenza fu ridotta l'erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per mancanza di aria condizionata".
Conclusioni
Appare evidente che ci troviamo di fronte ad una fonte di energia tutt'altro che pulita. Il nucleare non solo non risolve i problemi dell'effetto serra e delle emissioni di CO2, ma ne aggiunge altri.
L'energia nucleare facile e a basso costo è solo un'illusione: il prezzo praticato in bolletta favorirebbe i grossi gruppi industriali: consumando molto e pagando poco, come al solito cercherebbero poi di far ricadere sulla popolazione i costi sociali ed economici delle loro scelte, in questo caso lo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti. Se pensano che sia tanto conveniente, perché non se la fanno da soli? Che si procurino spazi adeguati, che trovino l'acqua necessaria, che si occupino dello stoccaggio delle scorie per i prossimi centomila anni! Senza chiedere incentivi ed aiuti allo Stato. Se non ci sono soldi per i pensionati, non ci sono nemmeno per loro! Se il loro "mercato" è tanto bello, si procurino i fondi necessari sul mercato! E poi vedremo quanto era conveniente il nucleare!